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2 lug 2024

Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo di Mario Calabresi

È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. L'Italia sta per affrontare i tristemente famosi "anni di piombo". 

E, purtroppo, non solo... Un evento devastante, una voragine in cui si può sprofondare per sempre. O da cui invece si può ripartire raccogliendo le poche cose che restano, ritrovando la voglia di vivere. Spingendo la notte più in là. 

Mario Calabresi, oggi giornalista di "Repubblica", racconta la storia e le vicende di quanti sono rimasti fuori dalla memoria, altre vittime del terrorismo, dei figli e delle mogli di chi è morto: c'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo. 

Ma, c'è chi non ha mai smesso di lottare, affinchè fosse rispettata la memoria. La storia della famiglia Calabresi si intreccia così con quella di tanti altri (la figlia di Antonio Custra, di Luigi Marangoni o il figlio di Emilio Alessandrini) costretti all'improvviso ad affrontare, soli, una catastrofe privata, che deve appartenere a tutti noi. 

L'autore racconta la storia della sua famiglia, distrutta dal terrorismo,ma non trascura altre vittime della barbarie terroristica - poliziotti, giornalisti, medici, agenti di scorta, servitori dello Stato caduti a difesa delle istituzioni -, veri figli del popolo (come diceva Pasolini) eliminati da un’elite intellettuale che giocava (con il fuoco) alla rivoluzione. 

Mario Calabresi è figlio di Luigi, il commissario di polizia assassinato perché qualcuno aveva costruito la leggenda del boia addestrato dalla CIA reo di aver ucciso e gettato dalla finestra l’anarchico Giuseppe Pinelli (noto Pino). 

L'autore non si lascia andare ad alcun desiderio di vendetta in un libro che nel finale tocca vette di pura poesia quando segue la voce del padre e del nonno e decide che tutto sommato la cosa migliora è scommettere tutto sull’amore per la vita. 

L’obiettivo del libro è quello di contribuire alla pacificazione nazionale, superare un tragico momento storico della nostra vita, quando per morire era sufficiente fare il giornalista o il magistrato, solo perché un tribunale del popolo aveva deciso la tua sorte. 

Leggere questo fa bene alla memoria e, soprattutto, al cuore.

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