La Buca è racconta la vicenda narrata, in prima persona, da una bambina che rappresenta tutti i compagni, senza essere la protagonista della storia.
Nel cortile della scuola, frequentata appunto dai nostri protagonisti, c’è una profonda buca nella quale tutti i bambini giocano entusiasti.
La Buca è molto più di uno spazio fisico: è teatro di fantasie e giochi immaginari e di corpi che si sperimentano nei movimenti più liberi (corse, rotolamenti, percorsi ad ostacoli, scavi, arrampicate…).
Ma...
La Buca non piace agli adulti, ai maestri e alle maestre che sprofondano sempre più nella loro ottusità esprimendola in rabbiosi divieti, minacce e foschi presagi.
Infatti, un giorno una bambina, Vibeke, si fa male davvero, inciampando nelle stringhe delle scarpe; la Buca viene proibita e in seguito riempita, in un giorno dal cielo plumbeo che ammutolisce l’entusiasmo dei piccoli.
La contrapposizione è netta: gli adulti consentono il solo gioco “senza rischio” (altalene, palle sgonfie…) mentre i bambini fanno di tutto per trovare altre vie di libertà, se non possono entrare nella Buca, esploreranno il Bordo, e infine, scopriranno un Mucchio, altrettanto ricco di possibilità.
Nessun commento:
Posta un commento