C'era una volta un fabbro che amava molto il suo lavoro.
Abitava presso un ruscello canterino, al margine di un crocevia di strade, queste verso il monte e quelle verso la valle.
Venne l'epoca delle visite pastorali e Gesù Redentore transitò davanti alla sua fucina, vide la forgia con la fiamma scintillante, le lime, le mazze e le tenaglie messe in ordine; gli piacque ascoltare quel martellare ritmico sull'incudine, gli piacque vedere la mano sapiente dare forma alle punte dei vomeri, alle curve dei ferri da cavallo, alle spirali e alle losanghe destinate a ornare le inferriate.
Lo incaricò, dunque, di rimettere i ferri ai dodici asinelli che portava con sé.
Risultò un bel lavoro, senza dubbio.
Quanto devo pagarti? chiese Gesù al fabbro.
E quello, vedendolo povero per le poche cose che portava e pieno di polvere e stanchezza per il lungo viaggio compiuto: Niente. Ma ci mancherebbe altro!
Ti auguro di proseguire bene il tuo viaggio.
Ma Gesù in realtà poteva tutto, e continuò: Domandami qualunque cosa di cui tu abbia bisogno e sarai esaudito!
Non ho bisogno di granché.