In questo saggio sostanzialmente inedito del 1906 – ritrovato per questa edizione italiana – Tolstoj delinea il suo programma d’azione politico e denuncia la tirannia degli stati e la cecità morale della società.
Egli si fa profeta di una nuova era e con grande lucidità invita alla insubordinazione verso ogni forma di governo. Lo spunto è offerto dalla convulsa dinamica della Rivoluzione russa del 1905, emersa sulla scorta della sconfitta della Russia nel conflitto con il Giappone. è tra l’ottobre e il novembre del 1905 difatti che Tolstoj scrive quest’opera, che non riuscì poi a vedere la luce in patria per la feroce censura zarista.
