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30 ott 2021

La voce della quercia di Andrew Michael Hurley

Richard e Juliette devono affrontare il dolore più grande che due genitori possano provare: la morte improvvisa di Ewan, cinque anni. 

Starve Acre, la loro casa al confine con la brughiera, da cuore di una nuova famiglia è diventata un nodo di dolorosi ricordi. Juliette è convinta che Ewan sia ancora con loro, in qualche forma, e cerca l’aiuto di un gruppo di occultisti per parlare con lui.

Il giorno del Diavolo di Andrew Michael Hurley

Cent’anni fa, durante una bufera eccezionale, gli abitanti delle Endland sono rimasti confinati in casa per intere settimane. Quando finalmente sono usciti, il Diavolo aveva seminato il suo veleno ovunque. Nessun rito, sacro o profano, è mai riuscito a cacciarlo.

Il Giorno del Diavolo oggi è un giorno di tradizioni che si rinnovano, un modo per ricordare, una messinscena intrisa di scongiuri. E se il Diavolo facesse veramente ritorno, per sconvolgere la vita già dura di chi si occupa delle greggi, e seminare discordia tra famiglie che da tempo immemorabile si guardano con diffidenza?

Loney di Andrew Michael Hurley

Per la voce narrante del romanzo Loney è tante cose insieme: uno strano nulla sulla costa del Lancashire, una stagione della vita, una casa che custodisce segreti, il ricordo delle vacanze di Pasqua trascorse laggiù insieme ai genitori, al fratello maggiore Hanny e a una piccola comunità fanatica in cerca di un miracolo impossibile.

20 ott 2020

Il cavaliere senza testa


In una fredda notte d’inverno, un uomo d’origine olandese stava camminando per la strada che dalla taverna conduceva verso casa sua. Il percorso costeggiava a un certo punto il cimitero di Sleepy Hollow, dove la leggenda raccontava che era sepolto un soldato tedesco senza testa che aveva combattuto, da mercenario al soldo degli inglesi, contro i rivoluzionari americani. 

La strada verso casa era lunga e, nonostante il clima si fosse un po’ riscaldato nei giorni precedenti, per terra rimaneva ancora un po’ di neve. L’olandese quindi pensò di attraversare il cimitero per accorciare la strada, anche se la cosa gli metteva un po’ i brividi. 

C’era buio pesto e l’unica luce veniva dalla sua lanterna. Mentre la paura continuava a pervaderlo, vide lontano una luce. Avvicinandosi, si rese però conto che proveniva da una tomba senza nome, da cui dopo poco emerse un fuoco che si trasformò rapidamente in una figura. 

Era il cavallo con sopra un cavaliere senza testa di cui aveva sentito parlare tante volte alla taverna. L’olandese cacciò un urlo terribile e si mise subito a scappare, incespicando nella neve. 

Sentiva il galoppo del cavallo alle sue spalle, ma mantenne la lucidità necessaria a cercare un ponte, perché le leggende dicevano che gli spiriti avevano timore di passare sopra all’acqua.

Il mostro di Loch Ness


 “Quel martedì pomeriggio sembrava non finire mai. Improvvisamente la campanella suonò e gli studenti si riversarono in strada. Jane e Susy, al primo bivio, svoltarono verso il lago Ness e presero a camminare lungo un sentiero che si snodava tra rovi e cespugli spinosi.

– Andiamo Jane. Ricordati che dobbiamo essere di ritorno prima che faccia buio.

Attraversarono  un boschetto di abeti nani al di là del quale si apriva il lago. La spiaggetta che lo delimitava era fangosa.  Susy e Jane affondarono le scarpe nella melma grigiastra. Il cielo color antracite incuteva paura. Le ragazze camminarono fino a una rupe che si specchiava sulla superficie del lago. 

Sediamoci qui – propose Susy, indicando uno sperone roccioso facilmente raggiungibile. I l lago era tranquillo. L’acqua era lievemente increspata dalla brezza serale.

Non c’è nessuno là sotto, è stato un sogno, devi convincerti, Jane – disse Susy accalorandosi.

Samhain: la vera storia di Halloween


Forse non tutti sanno che la festa di Halloween non nasce in America ma ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando la verde Erin era dominata dai Celti. Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico

Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nella nuova terra. Ma affrontiamo insieme nel dettaglio il viaggio dall’Irlanda dei Celti fino ai giorni nostri, osservando cosa è successo e come, attraverso i secoli, sono cambiate le cose. 

Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi, quindi. Ognissanti, invece, in inglese è All Hallows’ Day. 

L’importanza che, tuttavia, viene data alla vigilia si deduce dal valore della cosmologia celtica: questa concezione del tempo, seppur soltanto formalmente e linguisticamente parlando, è molto presente nei paesi anglofoni, in cui diverse feste sono accompagnate dalla parole “Eve”, tra cui la stessa notte di Capodanno, “New Year’s Eve”, o la notte di Natale “Christmas Eve”. 

I Celti erano prevalentemente un popolo di pastori, a differenza di altre culture europee, come quelle del bacino del Mediterraneo. I ritmi della loro vita erano, dunque, scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva, tempi diversi da quelli dei campi. 

Alla fine della stagione estiva, i pastori riportavano a valle le loro greggi, per prepararsi all’arrivo dell’inverno e all’inizio del nuovo anno. Per i Celti, infatti, l’anno nuovo non cominciava il 1° gennaio come per noi oggi, bensì il 1° novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione delle tenebre e del freddo, il tempo in cui ci si chiudeva in casa per molti mesi, riparandosi dal freddo, costruendo utensili e trascorrendo le serate a raccontare storie e leggende. 

Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, lo Samhain (pronunciato sow-in, dove sow fa rima con cow), che deriverebbe dal gaelico samhuinn e significa “summer’s end”, fine dell’estate. 

5 ott 2018

I BISOGNI DELLO ZUCCHINO

I BISOGNI DELLO ZUCCHINOLa mamma zucca allo zucchino
Cercava di insegnare a usare il vasino.
Perché la cacca e la pipì
Il piccolo imparasse a farle lì.

Ma seduto sopra a quel "coso"
Lo zucchino si sentiva un poco confuso
In fondo in fondo la pupù
Farla nel panno gli piaceva di più.


MISS HALLOWEEN

All'elezione di Miss Orrore
MISS HALLOWEEN
Era presente tutta la popolazione.
Ma al momento della premiazione
Scoppiò una vera rivoluzione.

La Strega dell'Est che era giunta in finale
Per aver trasformato un giudice in maiale
Di perdere non ne voleva sapere
E si mise a pensare a che poteva fare.

E alla fine di dubbi e tormenti
A tutte le Miss fece cadere i denti
Con una magia perfettamente castata
In mostro trasformò persino una fata.


La città di Halloween

La città di HalloweenIn mezzo a un campo di Chissàdove
C'è una zucca gigante tre metri per nove.
Porta d'accesso per il maligno
Entrate attraverso il satanico ghigno.

Io ci son stata e vi voglio narrare
Del mondo incredibile con cui ho avuto a che fare.
Un mondo di streghe, mostri e vampiri
Di ragni, di gufi e di gatti neri.

Venite bambini. Non abbiate timore.
La città di Halloween non fa poi così orrore!


Lo scheletro che voleva ingrassare

Lo scheletro che voleva ingrassareDisse Skeleton al dottore:
"Ho deciso di ingrassare
Mi dica lei, dunque, signore,
Quali mezzi posso adottare".

"Mmm – rispose il luminare –
"La situazione è assai complessa.
Non è facile ingrassare
Un uomo tutto teschio e ossa".

"Son disposto proprio a tutto
Pur di aumentare qualche etto.
Pasta, carne, pesce e prosciutto
E tiramisù prima di andare a letto."


Trick or Treat

Trick or TreatTrick or Treat:
I want something good to eat.
Trick or Treat,

Halloween doggerel

Halloween doggerelWe’re kind of old
But still polite!
We visit you
This rainy night.
Although you laugh
At this funny scene,
We wish you happy
Halloween!
Our rhyme is done
So please be sweet:
You’re never too old
To trick-or-treat!

Il minestrone di Amalia

Il minestrone di AmaliaAmalia la strega nel suo pentolone 
Sta preparando un gran minestrone.
Da offrire ai bambini alle mamme e ai papà 
E a tutti coloro che passan di qua.

Dentro borbottano grasso di ragno
Baffi di gatto, rane di stagno.
E poiché Amalia non vuol lesinare
Ha aggiunto anche aglio, zucchero e sale.

Per primo la assaggia il bianco vampiro
Che al primo boccone cade supino.
Amalia, infatti, non gli aveva detto 
Che l'aglio all'interno era parecchio.

Il sogno di un vampiro

Il sogno di un vampiroPaco vampiro vestito di nero
Per parco giochi ha un cimitero.
La sua casa ha un aspetto cadente.
È fredda, vecchia e poco accogliente.
Non dorme in un letto con coperte e lenzuola
Ma in una bara di legno stretta e dura.
A colazione preferisce mangiare 
Sangue di rospo lasciato essiccare.
Invece che storia e geografia
Studia magia e stregoneria.
E i suoi compagni non sono bambini
Ma lupacchiotti, mosche e neri gattini.