![Il bambino che disegnava parole di Francesca Magni](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0AEyrcUa9cD2j2yXmwPRc_dWYtP8UHm4KZDnUNm9Rmh4IlnFgsQ-OvdJoMxWCMUJXK_l1uLXUk3awb3mka2JEjk1nfx_3TyKtRLa8eU5jcIbQ5KEX-sar1_KSJO1_OKroJNivfTH4ykU/s200/51pXfwj4QuL.jpg)
Quando i genitori, spiazzati da quella che sembra essere una precoce adolescenza, chiedono aiuto, gli specialisti sono unanimi nel loro verdetto: semplicemente, Teo è dislessico.
Da sempre. Fino a 12 anni è riuscito a nasconderlo utilizzando tutte le "strategie compensative" a disposizione della sua mente vivace; adesso - di fronte alla crescente complessità dello studio e delle sue grandi ambizioni - non riesce più a farlo, e la sensazione di inadeguatezza covata a lungo genera un panico cupo, distruttivo.
Inizia per lui, per i genitori, per sua sorella Ludovica, per la famiglia intera un viaggio. Innanzitutto nel proprio stesso passato, per leggere a ritroso i segni di un 'problema' che forse non riguarda solo Teo, ma che in lui per la prima volta si esprime con la perentorietà di un'urgenza.
E poi fuori, nel mondo degli psicologi, dei neurologi, della scuola: che è la prima linea, il confine cruciale dove una difficoltà individuale può imboccare la via buia del disagio o trasformarsi in una straordinaria risorsa per tutti.
Con il lume incerto che ogni madre regge tra le mani, sempre a rischio di oscurarsi quando il vento del cuore soffia troppo forte ma ancor più capace di ravvivarsi miracolosamente per generare luce e speranza, Francesca Magni racconta l'avventura di una famiglia e al tempo stesso, con sapienza e tenacia, traccia una mappa preziosissima per tutti noi: per non perderci, per non permettere che i nostri ragazzi si perdano per strada, per scoprire nuove insospettabili meraviglie della mente umana.
Perché è dimostrato che i dislessici usano il cervello in modo diverso, che li porta a un pensiero laterale e a speciali capacità creative e di analisi e sintesi. I dislessici possono indurci a guardare alle neuro-varietà umane con occhi nuovi. E possono contribuire a cambiare la scuola, rendendola migliore per tutti.
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