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22 dic 2018

Merla, Tibaldo e i giorni più freddi dell'anno

Merla, Tibaldo e i giorni più freddi dell'anno
La leggenda di Merla e Tibaldo è forse la più romantica e insieme triste che ruota attorno agli ultimi, rigidissimi tre giorni del mese di gennaio. 

Viveva nel ‘500, nella Rocca di Stradella, in provincia di Pavia, una nobile famiglia di gastaldi di nome Merli. Tibaldo, un giovane della famiglia, fu inviato a Pavia a studiare. Terminati gli studi, il giovane tornò a casa. 

Qui incontrò una giovanissima ragazza di nome Merla e se ne innamorò. Merla era così bella che in tutto il contado si diceva: «Bella come la Merla». La ragazza ricambiò il sentimento di Tibaldo, ma un grosso ostacolo separava i due innamorati: il grado di parentela. Merla e Tibaldo, infatti, erano cugini stretti. Per un po’ i due innamorati riuscirono a tenere segreta la loro relazione, ma alla fine dovettero rendere pubblico il loro amore senza speranza. 



Sembrava, ai due giovani innamorati, che non ci fosse altra soluzione che un romantico suicidio. Ma il loro sentimento prevalse su tutto, al punto che anche il vescovo di Pavia, parente dei due giovani, si mosse a commozione e riuscì ad ottenere una dispensa papale che consentisse loro di sposarsi. Le nozze furono celebrate in pompa magna e i festeggiamenti si protrassero per tre giorni: gli ultimi, tre gelidi giorni del mese di gennaio. 

Tutto il paese partecipò al festoso evento, che però finì in tragedia. Per raggiungere Pavia, i due sposi attraversarono il Po gelato a bordo della loro carrozza. Durante il viaggio, la superficie gelata del fiume si ruppe e i due giovani sposi finirono tragicamente annegati.

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