Gallucci editore pubblica per la prima volta in Italia Racconti dall’isola. Anna dai capelli rossi. Dopo la guerra (2021, titolo originale The Blythes Are Quoted, a cura di Benjamin Lefebvre, traduzione di Angela Ricci) di Lucy Maud Montgomery (Clifton, 30 novembre 1874 – Toronto, 24 aprile 1942), seguito del volume Racconti dall’isola. Anna dai capelli rossi. Prima della guerra (Gallucci 2021).
Si tratta degli ultimi quattro racconti e molte poesie di Anna, le famose poesie che vengono spesso citate nei romanzi della serie ma mai riportate, pubblicati per la prima volta in originali postumi parecchi anni dopo la scomparsa dell’autrice, che ne aveva consegnato il manoscritto poco prima della morte. Inoltre, sono presenti alcune poesie di Walter Blythe, il poeta di famiglia, che prima di partire soldato oltreoceano aveva distrutto la maggior parte delle sue liriche, ma ne aveva lasciata qualcuna a sua madre.
La divisione in due parti della raccolta di racconti è stata pensata dall’autrice: la prima parte è composta da racconti dedicati a fatti e personaggi precedenti alla I Guerra Mondiale (quindi all’incirca sono contemporanei al sesto e settimo romanzo della serie), mentre la seconda parte, che corrisponde al presente volume, raccoglie racconti dedicati a fatti e personaggi successivi alla Grande Guerra e quindi all’ottavo e ultimo romanzo.
La Grande Guerra era terminata lasciando dietro di sé lutti e tragedie. Gli anni era trascorsi ma, a Ingleside, la vita andava avanti senza dimenticare chi non c’era più.
“L’ombra velata dei pini all’albeggiare, valli di ametista affacciate sul mare, brezze gitane sul torrente a mezzogiorno al tramonto cantano sulle dune tutto intorno e il silenzio tra le felci di un ruscello incantato custodisce un sogno mai dimenticato.”
Anna Blythe aveva l’abitudine di leggere le proprie poesie al resto della famiglia e ogni tanto ne proponeva qualcuna di Walter. In questo modo, la sensibile voce dell’amato figlio e fratello continuava a essere ascoltata dai suoi cari. La lettura delle poesie suscitava i commenti degli astanti.
La fedele domestica Susan, una sorte di nume tutelare, aveva riflettuto sul fatto che:
“Non mi capita spesso di mettere in dubbio la volontà di Nostro Signore, ma mi piacerebbe proprio sapere perché mai ha voluto creare una mente capace di scrivere cose come queste, solo per farla annientare dalla morte”.
In altre Anna si riferiva a quando era piccola e viveva ad Avonlea con la sua amata e devota Marilla, da cui era stata adottata all’età di undici anni.
“Conosco una vallata di viole, splendida e dolce sotto le stelle, vicino a un ruscello che canta dal vento abbracciato; qui sussurrano setosi pioppi e betulle d’avorio e snelle raccontano storie di tesori fatati che nessuno ha mai trovato”.
La valle dell’arcobaleno era il luogo in cui i ragazzi erano cresciuti giocando, parlando e confrontandosi tra di loro. Walter amava immensamente quel luogo fatato.
Con questo emozionante libro l’autrice saluta i tanti affezionati lettori che, quando proveranno nostalgia per la sua bella prosa e per i suoi personaggi, non avranno che riprendere in mano i volumi e perdersi nella loro magia.
La casa editrice romana ha già pronta la ristampa della prima raccolta di racconti che ha riscosso un immediato successo. Il segreto di tale riscontro sta nella freschezza delle storie proposte, nello stile semplice ma coinvolgente di Montgomery, autrice che è riduttivo definire solo per ragazzi.
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