Quali peripezie deve superare un ragazzo di Monteverde, nella Roma degli anni '60 e '70, per diventare l'uomo che sogna di essere? E come trasformare le passioni di un teenager in un mestiere concreto?
Sono queste le domande che si pone un Pino Insegno alle prime armi, quando il sogno di diventare calciatore della Nazionale va in frantumi.
Sono anni in cui lavorare con la voce significa doppiare film porno, anni precari, spesi alla ricerca di un equilibrio fra il senso della realtà e il bisogno di vertigine. Ma Pino sente che può e che deve arrivare lontano.
Anche se ad attenderlo ci sono le porte in faccia, i troppi no. Ma imparare a trasformare un no in un sì è, in fondo, ciò che ti separa dal nome in stampatello sulla porta di un camerino del Sistina, dallo studio dei labiali di Harrison Ford, dagli applausi di chi paga il biglietto al botteghino.
Pino Insegno racconta la propria vita attraverso gli incontri fugaci e le relazioni durature che l'hanno segnata, le delusioni e i momenti di gioia, lo stacco fra il tentativo di essere un buon figlio e quello di essere un buon padre, alcuni amori passeggeri e un unico amore definitivo che li ha spazzati via.
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