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10 feb 2022

Magazzino 18. Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia di Simone Cristicchi e Jan Bernas

Nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste riposano montagne di sedie, armadi, letti, e poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti, martelli. 

Oggetti ammassati dagli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia un attimo prima di trasformarsi in esuli, quando le loro terre furono consegnate alla Jugoslavia di Tito nel 1947. 

La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe di Egea Haffner e Gigliola Alvisi

Il racconto di Egea Haffner tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa.

Nel 1945, quando suo padre scompare, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche, Egea è solo una bambina. Ancora non sa che a breve inizierà la sua vita di esule, che la costringerà a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto, prima in Sardegna, poi a Bolzano, accudita da una zia che l'amerà come una figlia.

Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria di Silvia Dai Pra'

Se è vero che, come scriveva Tolstoj, «ogni famiglia infelice è disgraziata a modo suo», la famiglia di Silvia Dai Pra’ lo è scegliendo la strada del silenzio e del segreto, di cose accadute che alle generazioni più giovani non vengono raccontate. 

La nonna Iole, ad esempio, è donna umorale. Subisce le scenate del marito e del figlio, borbottando appena un lamento, e ogni tanto scoppia a piangere senza motivo. 

Che la nonna nascondesse un segreto, Silvia lo intuisce a undici anni quando, con il padre e la sorella, sta partendo per la Iugoslavia.

Bora. Istria, il vento dell'esilio di Anna Maria Mori e Nelida Milani

Anna Maria Mori, che con la famiglia lasciò la nativa Pola per l'Italia, ripercorre le vicende dell'esodo istriano attraverso il confronto epistolare con Nelida Milani, che a suo tempo scelse di restare, rinunciando alla lingua, a molti affetti, alle consuetudini di un mondo che, con ferocia, veniva snaturato. 

Cos'è stato davvero l'esodo istriano del secondo dopoguerra? Come ha cambiato la fisionomia e le sorti di un territorio? E come ha stravolto le vite dei molti esuli e di quei pochi che scelsero di rimanere?

Verità infoibate. Le vittime, i carnefici, i silenzi della politica di Fausto Biloslavo e Matteo Carnieletto


Tante verità sono state infoibate per astio ideologico, opportunismo politico, paura di andare controcorrente o totale disinteresse.

Foibe, quello che non si dice di Adamo Mastrangelo


Nei giorni in cui è prevista la commemorazione delle stragi e degli stermini fascista e nazista degli anni '30 e '40 abbiamo assistito, come d'improvviso, ad assemblee e incontri che ricordavano i morti nelle foibe giuliane. 

Ci chiamavano fascisti. Eravamo italiani: Istriani, fiumani e dalmati: storie di esuli e rimasti di Jan Bernas

Alla fine della Seconda guerra mondiale migliaia di italiani di Istria, Fiume e Dalmazia si trovano senza alcuna difesa di fronte all'odio etnico-nazionalista del regime di Tito, deciso a jugoslavizzare quei territori. 

In 350mila fuggono, per essere accolti in Italia tra diffidenza e indifferenza. Altri decidono di rimanere, riscoprendosi giorno dopo giorno stranieri a casa propria. A questi si aggiungono gli italiani del controesodo: comunisti partiti alla volta della Jugoslavia per costruire il Sol dell'avvenire.

Giorno del ricordo: in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata

Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". 

Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa, destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale dall'8 settembre 1943, data dell'annuncio dell'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile, il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi.

7 feb 2021

E allora le foibe? di Eric Gobetti



«E allora le foibe?» è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario. Mi di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? 

«Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell'esodo italiano dall'Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. 

Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria di Gianni Oliva



Dopo la fine della guerra, tra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia vengono uccisi dall'esercito jugoslavo del maresciallo Tito, molti di loro sono gettati nelle "foibe", che si trasformano in grandi fosse comuni, molti altri deportati nei campi della Slovenia e della Croazia, dove muoiono di stenti e di malattie.

La foiba grande di Carlo Sgorlon



La tragedia che travolse gli italiani d'Istria durante e dopo la Seconda guerra mondiale costituisce una pagina oscura della storia. 

«Il romanzo di Carlo Sgorlon, in cui si mescolano invenzione e storia, è uno dei tasselli che hanno permesso di ridefinire la nostra memoria nazionale e sottrarre al silenzio la tragedia che alla fine della Seconda guerra mondiale si abbatte sugli italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia».  (Gianni Oliva)

Carlo Sgorlon la riporta alla luce attraverso le vicende di Benedetto Polo, emigrato da giovane dall'Istria in America, dove è divenuto scultore, che ritorna al paese poco prima dello scoppio del conflitto.

8 feb 2020

Una grande tragedia dimenticata. La vera storia delle Foibe di Giuseppina Mellace

Una grande tragedia dimenticata. La vera storia delle Foibe  di Giuseppina Mellace
La ricostruzione dovuta e rigorosa dei fatti che segnarono una delle pagine più oscure della Seconda Guerra Mondiale.

Ancora oggi, nonostante l’istituzione del giorno del ricordo, il 10 febbraio, e nonostante il dibattito che da anni imperversa su questo tema, il dramma delle foibe resta sconosciuto ai più, quasi fosse una pagina rimossa della Seconda Guerra Mondiale. 

Eppure, si stima che vi abbiano trovato la morte molte migliaia di persone, “cancellate” dalla memoria dei posteri proprio dalla barbara modalità con cui ebbero sommaria sepoltura. Ecco perché è importante ricordare le vicende di alcune di queste vittime, attraverso i diari e le testimonianze della metà del secolo scorso. 

OLOCAUSTI DIMENTICATI di Edoardo Longo

OLOCAUSTI DIMENTICATI di Edoardo Longo
Un libro che e un ottimo vaccino contro la ipocrita e sanguinaria apologia della resistenza fratricida, svolta con lugubre cadenza dalle istituzioni della corrotta repubblica italiana e dalla sua Mummia presidenziale. 

Un libro consigliato ai genitori di ragazzi in eta scolare che rischiano di essere rovinati e plagiata dalla " vulgata" resistenziale " e dalla " vulgata olocaustica" ad una sola dimensione. 

«Operazione Plutone». Le inchieste sulle foibe triestine di Claudia Cernigoi

«Operazione Plutone». Le inchieste sulle foibe triestine di Claudia Cernigoi
Una delle tante mistificazioni diffuse in materia di "foibe" è quella che contro gli "infoibatori" non furono mai celebrati i processi. In realtà all'epoca del Governo Militare Alleato (GMA), tra il 1946 ed il 1949, a Trieste per questi reati furono celebrati una settantina di processi, conclusi a volte con assoluzioni od amnistie, altre volte con condanne anche pesanti. 

Proprio perché su queste vicende si è parlato e si continua a parlare citando acriticamente (e spesso anche in modo distorto) documenti che in realtà non sono basati su fatti ma solo su illazioni od opinioni, l'autrice ha sentito la necessità di fare una disamina delle relazioni sui recuperi dalle foibe triestine e delle vicende giudiziarie che ne sono seguite, in modo da presentare una visione il più possibile esaustiva di queste tematiche.

Dossier foibe di Giacomo Scotti

Dossier foibe  di Giacomo Scotti
Ecco che cosa significa parlare delle foibe: chiamare in causa il complesso di situazioni cumulatesi nell'arco di un ventennio con esasperazione di violenza e di lacerazioni politiche, militari, sociali concentratesì in particolare nella fase più acuta della seconda mondiale (Enzo Collotti). 

Le mani sulle foibe di Sergio Fumich

Le mani sulle foibe di Sergio Fumich
La gran parte della narrazione storica delle vicende istriane del 1943 e quelle del maggio 1945 a Trieste, e particolarmente quella in chiave nazional-popolare della carta stampata, dei media televisivi e di molti siti Web, ha il grave difetto di una evidente partigianeria, quando non quello della mistificazione o d'essere in qualche caso puro e semplice racconto fantastico.

La tragedia delle «foibe» di Pierluigi Pallante

La tragedia delle «foibe» di Pierluigi Pallante
Subito dopo la fine della guerra, tra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia furono arrestati dall'esercito jugoslavo: molti furono uccisi e gettati nelle «foibe», diventate una specie di grandi fosse comuni, molti furono deportati nei campi di raccolta in Slovenia e Croazia, dove morirono di stenti e malattie.

Il testimone di Pirano. La seconda guerra mondiale, le foibe, l'esodo istriano-fiumano-dalmata di Laila Wadia

Il testimone di Pirano. La seconda guerra mondiale, le foibe, l'esodo istriano-fiumano-dalmata Il testimone di Pirano. La seconda guerra mondiale, le foibe, l'esodo istriano-fiumano-dalmata di Laila Wadia
Pirano, Istria, prima e dopo la seconda guerra mondiale: un ragazzo cresce e diventa uomo; entra nel corpo dei pompieri e deve confrontarsi con l'occupazione nazifascista, la guerra di liberazione partigiana, la crudeltà dei nuovi padroni, l'esodo e gli orrori della follia umana.

Foibe di Raoul Pupo e Roberto Spazzali

Foibe di Raoul Pupo e Roberto Spazzali
La questione delle foibe (i crepacci carsici dove furono gettati, tra il 1943 e il 1945, dagli jugoslavi migliaia di italiani) è rimasta per molto tempo un tabù nella nostra storiografia: una vicenda terribile e "scabrosa" sulla quale era difficile scrivere.

Gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali sono stati fra i protagonisti del rinnovamento degli studi sul problema delle foibe avvenuto a partire dalla fine degli anni ottanta.

15 feb 2019

Trieste '45 (Storia e società) di Raoul Pupo

Trieste '45 (Storia e società) di Raoul PupoTrieste '45, confine orientale. Su un piccolo fazzoletto di terra si sovrappongono due guerre – quella che viene dall'est e quella che viene dall'ovest –, due occupazioni – jugoslava e angloamericana – e due liberazioni, concorrenziali l'una all'altra. 

È la prima crisi internazionale del dopoguerra, annuncio di future rivalità continentali, mentre sul campo, dopo anni di tensioni ma anche di collaborazione contro il nemico comune, un movimento resistenziale, quello jugoslavo, fagocita l'altro, quello italiano, cui ha cercato di imporre obiettivi e modelli di lotta. L'urto dividerà a lungo le memorie di una società in cui già da tempo convivono aspirazioni nazionali e politiche antagoniste.